La Liturgia.

La Liturgia di San Giovanni Crisostomo:

Il testo di celebrazione eucaristica più in uso nella Chiesa Bizantina è la "Liturgia" detta di "S. Giovanni Crisostomo" (secolo IV), l'attuale formulario costituisce il risultato di un evoluzione fissata definitivamente nel sec. XI. Oggi è adoperato in tutte le Chiese orientali (Costantinopoli, Grecia, Russia et cetera) di tradizione bizantina. Anche la Chiesa italo albanese (di Calabria e di Sicilia), usa questo formulario. L'insieme della celebrazione si può distinguere nelle seguenti parti:

  • Protesi o Rito di Preparazione.

  • Liturgia della Parola.

  • Liturgia Eucaristica.

 

  • Protesi o Rito di Preparazione.

Mentre il popolo canta la "Grande Dossologia" (nella liturgia cristiana formula di lode o glorificazione di Dio), il celebrante prepara su un altarino laterale quanto serve per la celebrazione: l'Amnòs (Agnello del sacrificio) costituito da una grande particola quadrata di pane fermentato e di altre particelle, in segno di espressione liturgica della teologia della comunione ecclesiale attorno al Cristo, comunione che "con la menzione della Madre di Dio, dei Santi dell'Antico Testamento e del Nuovo Testamento, dei fedeli vivi e defunti" comprende la totalità della chiesa di tutti i tempi.

 

  • Liturgia della Parola (o dei Catecumeni).

La liturgia della parola comprende:

  • Un'ampia Litania iniziale (pubblica preghiera costituita da una serie di invocazioni, a Dio, alla Vergine e ai Santi pronunciate dall'officiante, a cui i fedeli rispondono con la formula "prega per noi" o con l'equivalente latino "ora pro nobis").
    Celebrante: per la pace del mondo... per l'unione di tutti... per i vari bisogni dei fedeli... tu Kyriu dheithòmen (preghiamo il Signore).
    Popolo: Kyrie elèison (così ad ogni petizione).

  • Canto dei Salmi (Antifone, versetti che si recitano prima del salmo). Richiamo alla preghiera veterotestamentaria (del vecchio testamento) intercalato da: 
    O monoghenìs "O unigenito Figlio e Verbo di Dio, che, pur essendo immortale, hai accettato per la nostra salvezza d'incarnarti nel seno della santa Madre di Dio e sempre vergine Maria: Tu, che, senza mutamento, ti sei fatto uomo e fosti crocifisso, o Cristo Dio, con la tua morte calpestando la morte: Tu che sei uno della Trinità santa, glorificato con il Padre e con lo Spirito Santo, salvaci"

  • Piccolo Isodos o Ingresso. Processione con l'Evangelo. Lo stesso Cristo Redentore appare in pubblico. Con l'Evangelo si annuncia la presenza della divina Sapienza: Sofia, orthì! Sapienza in piedi!

  • Inni per la festa o per il santo che ricorre; per il santo cui è dedicata la chiesa; per la Madre di Dio o per il ministero festivo nel cui periodo è celebrata la liturgia.

  • Trisaghion. Inno alla SS. Trinità rivolto all'unisono dagli Angeli e dall'assemblea dei fedeli, formanti una sola chiesa: Aghios o Theòs... Santo Dio, Santo Forte, Santo Immortale, abbi pietà di noi.

  • Letture: Epistola - Evangelo.

  • Serie di Preghiere (Ektenia) per ottenere l'aiuto divino sui bisogni dei fedeli appartenenti alla chiesa dove si celebra il sacrificio eucaristico ed invito agli eventuali catecumeni (i non battezzati) ad uscire nel momento in cui inizia la Liturgia destinata ai fedeli.

 

  • Liturgia Eucaristica (o dei Fedeli).

Comprende:

  • Cheruvikòn. Inno dei Cherubini: un'angelica melodia, cantata dalle Potenze invisibili, viene ripetuta a bassa voce dal celebrante, prima di recarsi all'altare della Protesi:
    I ta Cheruvim ... Noi che misticamente raffiguriamo i Cherubini e alla Trinità vivificante cantiamo l'inno triadico, deponiamo ogni mondana preoccupazione per accogliere il Re dell'universo, invisibilmente scortato dalle Angeliche Schiere. Alleluia. Alleluia. Alleluia.

  • Grande Isodos. Processione con i Doni. Se vi sono più concelebranti ognuno di essi reca qualcosa, simboleggiando questa azione drammatica la vittoria e il trionfo del Redentore e dell'uomo con Lui: l'umanità, deposta ogni mondana sollecitudine e innestata nel Cristo, avanza con il Cristo dell'Ascenzione per essere immolata assieme a Cristo Dio uomo e presentarsi con Lui a Dio Padre, onde dar gloria fin dal presente secolo unitamente alle Schiere angeliche al "Santo che riposa nei Santi". I celebranti, giunti in corteo nel mezzo del tempio, invocano il Signore perché si ricordi nel suo Regno di tutti i cristiani vivi e defunti.
    Pàndon imòn ... Il Signore Dio si ricordi di tutti voi nel suo Regno...

  • Litania impetratoria: viene intensificata la preparazione, onde si possa partecipare degnamente al sacrificio.
    Popolo: (nelle prime quattro petizioni risponde) Kyrie elèison.
    Il celebrante riprende una seconda serie di invocazioni e prega perché l'assemblea dei fedeli si disponga a ricevere per mezzo di una preghiera più intesa la grazia di trascorrere in pace la giornata, di avere rimessi i peccati, et cetera, dicendo: Tu Kyriu etisòmetha (chiediamo al Signore). All'unisono, fondendo in un sol grido la supplica, il Popolo invoca: Paràschu Kyrie, Concedi, o Signore.

  • Abbraccio di Pace: viene scambiato dai presenti in questo momento, a significare la loro unione, basata sulla professione di una stessa fede e tesa a realizzare l'amore vicendevole.

  • Credo. Con cadenza solenne è recitato il Simbolo Niceno - Costantinopolitano, mentre il celebrante agita il velo (air).
    Pistèvo is èna... Credo in un solo Dio...

  • Anafora (Offerta). Invito ad elevare azione di grazie al Signore per l'economia salvifica disposta in nostro favore.
    Ano schòmen tas kardias.    Eleviamo i nostri cuori.
    Evcharistisomen to Kyrio      Rendiamo grazie al Signore.
    Axion ke dikeon.                 E' degno e giusto.
    Segue l'Inno dei Serafini. Ad essi  si unisce l'assemblea dei fedeli, cantando:
    Aghios, Aghios, Aghios...
    Santo, Santo, Santo, il Signore dell'universo. Il cielo e la terra sono pieni della tua gloria. Osanna nell'alto dei cieli. Benedetto Colui che viene nel nome del Signore. Osanna nell'alto dei cieli.
    La celebrazione continua con le preci dell'Anamnesi, memoriale che narra l'opera redentrice e liberatrice del Figlio di Dio e si conclude con le parole del celebrante:
    Làvete, fàghete...                        Prendete, mangiate...
    Piete ex aftù pàndes...                  Bevetene tutti...
    Ta sa ex ton son si prosfèromen...   Gli stessi doni, da te ricevuti a te offriamo...
    il popolo risponde:
    Se imnúmen, se evlogúmen...  A te inneggiamo, te benediciamo, te ringraziamo, o Signore, e ti supplichiamo, o Dio nostro.
    Quindi il sacerdote compie la solenne Supplica Epiclettica: "Signore, Dio nostro, ti offriamo questo culto spirituale ed incruento; e t'invochiamo e ti preghiamo, e ti supplichiamo: manda il tuo Spirito Santo su di noi e sopra i Doni qui presenti. E fa di ciò che è in questo Calice il prezioso Corpo del tuo Cristo, trasmutandosi per virtù del tuo Santo Spirito".

  • Megalinario. Canto alla Madre di Dio, modello compiuto della Chiesa. Si inneggia al suo ruolo di mediatrice dell'umanità presso Dio.
    Popolo: Axion estin...
    E' veramente giusto chiamare beata te, Divina Generatrice, tutta pura e Madre del nostro Dio. Colei che è più onorabile dei Cherubini e incomparabilmente più gloriosa dei Serafini, che in modo immacolato ha generato Dio Verbo, la vera Madre di Dio, noi veneriamo.

  • Dittici. Vengono ricordati coloro che si sono addormentati nel Signore, poi tutti i cristiani vivi, a cominciare dal proprio Vescovo.

  • Padre Nostro. Dopo una seconda serie d'invocazioni, alle quali rispondono: Kyrie eléison, i fedeli vengono invitati a rivolgersi con compunzione direttamente a Dio, come al più tenero dei Padri, dicendoGli:
    Pàter imòn...   Padre nostro...

  • Elevazione. E' un momento assai solenne. Il celebrante invita:
    Pròschomen!   Stiamo attenti!
    Quindi il celebrante, alzando il S. Pane: Ta Aghia tis Aghìis. Le cose Sante ai Santi.
    Riconoscendo l'unica fonte di santità, il popolo risponde: Is Aghios... Solo uno è santo, solo uno è Signore: Gesù Cristo, per la gloria di Dio Padre. Amìn.

  • Riti di Comunione. Il Celebrante spezza in quattro parti l'Amnòs (Frazione) e lascia cadere la prima di queste parti nel Calice (Immistione), a simboleggiare l'unità del sacrificio sotto le due Specie. Subito dopo nel Calice viene versata dell'acqua bollente (Zeon), a sottolineare simbolicamente la presenza dello Spirito santo, vivo e vivificante. Segue la Comunione del celebrante e dei fedeli, sotto le due Specie. Nel contempo il popolo canta: Tu Dipnu su... del tuo mistico Convito, rendimi oggi partecipe, o Figlio di Dio...

  • Inno alla SS. Trinità. In risposta alla benedizione che viene impartita dal sacerdote con le parole: 
    Sòson o Theòs ton laon su...  Salva, o Dio, il tuo popolo...
    I fedeli, divenuti eredità del Signore, levano un inno di gioia che sgorga dalle loro anime illuminate, dai loro cuori purificati: Idomen to fos... Abbiamo visto la luce, abbiamo ricevuto lo Spirito celeste, abbiamo trovato la vera fede, adorando la Trinità indivisibile, poiché ci ha salvati.

  • Congedo. Dopo che i fedeli hanno ringraziato pubblicamente il Signore, cantando: 
    I to ònoma Kyriu evloghimènon... Sia benedetto il nome del Signore da questo momento e per l'eternità.  
    Il sacerdote celebrante li benedice: 
    La benedizione e la misericordia del Signore scendano su di voi con la sua grazia ed il suo amore per gli uomini in ogni tempo, ora e sempre, e nei secoli e dei secoli.
    E li licenzia, chiedendo a Cristo Dio che, per l'intercessione della Vergine e di tutti i Santi (la Chiesa trionfante), voglia proteggere e dare salvezza ai fratelli pellegrini su questa terra. Il sacerdote, subito dopo, distribuisce ai presenti l'Antidoron (pezzetti di pane benedetto), che è mangiato o portato a casa dai fedeli, in testimonianza carismatica d'unità e d'amore.


© Copyright www.falkunara.com. Tutti i diritti riservati. È vietata la riproduzione anche parziale.

DISCLAIMER