Falconara Albanese, 27 Gennaio 2003

HOME

 

 

"Giornata della Memoria".

La data del 27 gennaio, anniversario della liberazione di Auschwitz, è stata dichiarata dal parlamento italiano (Legge 20 luglio 2000, n. 211): “Giorno della Memoria”, al fine di ricordare la Shoah (sterminio del popolo ebraico), le leggi razziali, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei, gli italiani che hanno subito la deportazione, la prigionia, la morte, nonché coloro che, anche in campi e schieramenti diversi, si sono opposti al progetto di sterminio, ed a rischio della propria vita hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati.

Shoah è un vocabolo ebraico che significa catastrofe, distruzione. Esso è sempre più utilizzato per definire ciò che accadde agli ebrei d'Europa dalla metà degli anni Trenta al 1945 e in particolar modo nel quadriennio finale, caratterizzato dall'attuazione del progetto di sistematica uccisione dell'intera popolazione ebraica. Tale progetto venne deciso e concretizzato dal Terzo Reich nel corso della seconda guerra mondiale. Ricordarsi di quelle vittime serve a mantenere memoria delle loro esistenze e del perché esse vennero troncate. E la memoria di questo passato serve ad aiutarci a costruire il futuro. Molti Stati hanno istituito un "giorno della memoria". L'Italia lo ha fissato al 27 gennaio: la data in cui nel 1945 fu liberato il campo di sterminio di Auschwitz.
Auschwitz è stata proclamata dall'ONU "Patrimonio dell'Umanità" proprio perché, accanto alla moltitudine di Ebrei annientati, trovarono la morte anche molti altri che in quanto a razza erano considerati dai nazisti la "spazzatura dell'Europa", in particolare zingari e slavi. Senza dimenticare anche le migliaia di preti cattolici (tra i quali uno proclamato santo: padre Kolbe) e testimoni di Geova, morti non per motivi di razza ma per la loro fede.
Esattamente 58 anni fa, il 27 gennaio 1945, l'arrivo delle prime avanguardie dell'Armata Rossa ad Auschwtz poneva fine ad uno dei drammi più crudeli della storia del secolo XX, lo sterminio nei lager nazisti di circa sei milioni di persone innocenti deportate ed uccise (ebrei, zingari o minorati fisici e psichici o appartenenti a minoranze etniche o politiche) nei campi a Auschwtz, a Birkenau, Treblinka, Buchenwald.
La visione dei documentari e dei films girati in quell'occasione, che mostrano una umanità stremata e sofferente, produce ancora oggi un brivido di orrore. Le vittime erano colpevoli soltanto della appartenenza, in maggioranza, ad un antico ceppo etnico e religioso non disponibile a perdere la propria identità.
L'Olocausto e lo sterminio degli ebrei nell'Europa occupata dai nazisti non può essere dimenticata da nessuna persona che abbia un minimo di sensibilità e di umanità.
Si è trattato di un crimine contro l'Umanità, un genocidio giustamente punito nelle persone dei suoi ideatori e organizzatori a Norimberga e nel processo contro Eichmann a Gerusalemme. Occorre ricordare la data del 27 gennaio 1945 come conclusione di un dramma storico e la fine del regime che se ne rese responsabile. Occorre ricordare questa data, affinché essa rimanga indelebile nella nostra memoria e nella memoria delle giovani generazioni e quei fatti non abbiano più a ripetersi, stroncando sul nascere ogni germe e manifestazione di razzismo.

 

 

 

Due foto simbolo della Persecuzione degli anni 1940-'45.
Auschwitz.jpg (11459 byte)
Lapide per ricordare
le vittime di Auschwitz
Birkenau.jpg (19969 byte)
Foto del Crematorio
di Birkenau

 


© Copyright www.falkunara.com. Tutti i diritti riservati. È vietata la riproduzione anche parziale.

DISCLAIMER