Falconara Albanese, 24 Gennaio 2003

 

La guerra, che brutta cosa.

Mi ero ripromessa, all'inizio di questa avventura sul sito, di non prendere posizioni ideologiche. Ho le mie convinzioni, sempre più personali e sempre meno rafforzate da un corrispettivo in questa realtà politica, ma non volevo che pesassero in alcun modo né sul mio lavoro, né sulle mie esternazioni pubbliche. Ma questa volta ho cambiato idea.

Penso alla guerra, come credo ci pensino troppe persone al mondo, in questo momento, ognuna con sentimenti differenti, e non sono serena. Mi sento triste, impotente, arrabbiata e depressa.
Penso ad una guerra fatta in nome di un principio in realtà inesistente, ideata per stimolare loschi interessi, economici e di potere. Penso all'autoritarismo imperante, a questo atteggiamento da sbruffoni e tiranni con cui l'America comanda il mondo e penso, infine, a quegli sporchi sciacalli che fomentano questa guerra e pregustano la vittoria della "civiltà". Civiltà?
L'Onu richiede, com'è giusto, il disarmo dell'Iraq di Saddam Hussein; gli ispettori Onu non trovano alcun tipo di arma di sterminio (ma qui, lo ammetto, anch'io ho dei dubbi: non sugli ispettori, ma sulla reale inesistenza di armi di sterminio), ma Bush sostiene che la guerra vada fatta perché è «un obbligo verso i nostri figli». Quegli stessi figli completamente inesperti di guerra che verranno mandati a morire al fronte di una guerra ingiusta?
Bush sta facendo terrorismo psicologico anche sugli alleati, parlando del «dittatore di Bagdad» come di un rischio per tutto il mondo. «Chi vuole può restare in panchina», sfida, ironico, il portavoce della Casa Bianca Ari Fleischer. Mentre il segretario alla Difesa americana Donald Rumsfeld critica la posizione di Francia e Germania, contrarie a un intervento armato in tempi brevi e senza l'egida dell'Onu. L'Italia, ma anche l'Austria, la Gran Bretagna e un certo numero di Paesi ex comunisti dell'Europa orientale, invece, faranno parte della coalizione filo-americana. 
Scusate, ma per voi, per me, chi ha deciso?

 

Floriana Riggio


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