Il «VINTAGE TUNINA»
Abbiamo degustato fino ad ora due eccellenti rossi, un Cirò (che ha inaugurato questa rubrica) ed un Nero d’Avola, nostro vicino di terra, per così dire, poiché è siciliano.
Questa volta, invece, parliamo di un vino bianco e per di più proveniente dal Friuli, il VINTAGE TUNINA, un IGT del vinaio Silvio Jermann.
Il Vintage Tunina è stato definito da molti sommelier «uno dei più illustri esempi di viticoltura del Nord
Est», èd è indubbiamente così. Nasce da uve sauvignon e chardonnay, con aggiunta di ribolla gialla, malvasia istriana e picolit. Ha colore paglierino carico, il profumo è ampio, con sentori di miele, mentre il sapore è asciutto, morbido e molto armonico con una persistenza eccezionale, dovuta al corpo particolarmente pieno. Alla degustazione si presenta molto equilibrato tra la presenza di alcol, sostanze alcoliche, che lo rendono più corposo, e le note di acido (attenzione, perchè è un acido riferito ai vini, quindi diverso dal “gusto” comune).
L'idea di base era ottenere una combinazione “vera” tra le uve che lo compongono e l’intento è perfettamente riuscito, perchè dalla vinificazione di queste varie uve nasce un insieme armonico. Nonostante i diversi tempi di maturazione delle varie uve, Jermann è riuscito ad ottenere questo unicum ricorrendo alla surmaturazione (questa è il processo di parziale appassimento dell’uva sulla pianta che porta a concentrazione del succo e dello zucchero contenuti negli acini).
Perfetto su pesce al forno salsato, zuppe di pesce, ma si può sposare anche con carni bianche.
Insomma un bianco che convince, molto interessante e molto originale, che ha lunga vita. Buona l’annata ’96, ma sono addirittura eccezionali la ’95 e la ’97. Convince molto, però, anche l’annata 2000, ma in buona sostanza il VINTAGE TUNINA è un vino che di anno in anno è diverso da se stesso, anche se sempre interessante e importante.
La prima annate risale al 1975 e fu subito un successo, tanto che questo riconoscibilissimo vino friulano riuscì a sbaragliare l’allora fortissima concorrenza francese sui bianchi. Da allora è tutto un fiorire di nuovi premi sul medagliere dei
Jermann. Il Vintage, inoltre, non riposa in botti di legno, ma in acciaio, ed è accomunato agli altri bianchi di Jermann dalla fermentazione molto lenta ad opera di lieviti selvaggi.
Un consiglio molto pratico a chi ama il vino: se amate in particolar modo il vino bianco, dovete assolutamente assaggiare questo prodotto davvero raffinato, ma prestate molta attenzione al prezzo...
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