Falconara Albanese, 5 Luglio 2004
a Cura di Floriana Riggio

 

Il «CIRO'»

Inauguriamo questa rubrica con il più conosciuto e premiato vino calabrese, per poi passare ad un excursus enologico nazionale.  Parliamo del Cirò, un grande vino D.O.C. che ha moltissimi pregi e indiscutibili qualità organolettiche che lo hanno fatto premiare in molte edizioni del Vinitaly di Verona.
Non è, però, sufficiente parlare di un vino limitandosi alle caratteristiche generali senza citare anche un’Azienda produttrice. Io ho scelto un Cirò Rosso Classico del '99, dell’Azienda Librandi, una delle cantine più prestigiose ed antiche. Quest’annata è abbastanza facile da trovare, ma per una serata particolare scovate un’annata ’95: credo sia una delle migliori. Il Cirò Rosso Classico, come da tradizione, è prodotto con uve Gaglioppo al 100%, che prosperano nelle vigne di Cirò da circa 3000 anni.
La vendemmia inizia ad ottobre e il Cirò si vinifica con pressatura soffice a freddo ed invecchia obbligatoriamente in bottiglia per 9 mesi. È un vino che arriva al 13% minimo di Volume alcolico, con una temperatura di servizio che si aggira tra i 18 e i 22°  e come ogni rosso che si rispetti è ottimo se abbinato a carni rosse, cacciagione e selvaggina o con i piatti tipici piccanti della cucina tradizionale calabrese.
All’olfatto presenta un odore molto speziato e gradevole, anche se intensamente vinoso. Il gusto è asciutto e di buona consistenza estrattiva, con un corpo caldo e armonico, il colore è rosso rubino intenso.
 Alcuni Cirò Rossi (ma non quelli prodotti da Librandi) hanno delle aggiunte di uve trebbiano toscano e greco, che in vigna, ad ogni modo, non devono superare il 5% del totale.
Il Cirò si può definire "Classico" solo quando le uve provengono dalle vigne situate nei comuni di Cirò e Cirò Marina (che sono posti bellissimi, tra le altre cose....), mentre la produzione del vino a D.O.C. comprende anche i territori dei comuni di Melissa e Crucoli. Con un periodo di invecchiamento di 3 anni ed una gradazione minima del 13,5%, il rosso può portare la qualifica di "Riserva".

 

Foto by Esselunga.it


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